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Wolf Medicine Magic: Curare se stessi e gli altri

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Quest'anno festeggiamo il Pride riconoscendo la lunga storia della comunità LGBTQIA+ nell'abbattimento di barriere e nel supporto reciproco. Per tutto giugno, daremo spazio a clienti che incarnano il concetto secondo cui essere resilienti non significa soltanto persistere, ma anche diventare più forti di prima. Dalla creazione di una comunità, all'alimentazione della creatività e all'incoraggiamento all'attivismo, vogliamo onorare la comunità LGBTQIA+ come fonte continua di forza, evoluzione e ispirazione.

Comunità e identità sono la chiave per le terapie alternative offerte da Regina Rocke attraverso Wolf Medicine Magic. Attraverso l'Ayurveda, lo yoga e il respiro, Regina aiuta i propri clienti a trovare modalità sane per superare emozioni ed esperienze impegnative. Abbiamo parlato con Regina su come intraprendere un percorso e crescere come guaritore e sul perché continuare a praticare in autonomia è parte integrante del modo di presentarsi al meglio ai propri clienti.

SQUARESACE: Come hai iniziato la tua carriera nel campo delle terapie alternative e come si è evoluta nel tempo?

REGINA ROCKE: Il mio viaggio è iniziato nel 2009 quando sono stata soggetta ai peggiori eczema che abbia mai vissuto in vita mia. Si trattava di eruzioni cutanee brucianti e pruriginose sul viso e sulle braccia. Ero infelice e molto depressa. Qualcosa mi disse che dovevo migliorare la mia dieta e il mio stile di vita per liberarmene ed è allora che ho scoperto l'Ayurveda. Mi ha appassionato subito. Nel 2013, ho iniziato a ricercare scuole da frequentare per approfondire la mia conoscenza e mi sono certificata quale consulente ayurvedico per il benessere. 

Da allora ho ottenuto una certificazione da insegnante di yoga da 500 ore e mi sono preparata per diventare guaritrice Breathwork. Direi che la più grande evoluzione che ho fatto in questo mio viaggio è di aver trovato il mio scopo come insegnante e guaritrice nell'incoraggiare le persone a connettersi al proprio corpo e alle proprie emozioni. Incoraggio le persone a concentrarsi non sulla situazione, ma sulla reazione che suscita in loro. Incoraggio le persone ad affrontare tutti gli aspetti di loro stesse per crescere e trasformarsi nella migliore versione di sé ed è questo il lavoro che attivamente faccio ogni giorno. 

SQSP: In che modo il tuo vissuto ha influenzato le tue scelte professionali?

RR: Ogni giorno è un'opportunità di crescita. Naturalmente, vi sono dei giorni in cui mi sento meno consapevole e disposta a partecipare, ma nel complesso cerco costantemente di evolvere, imparare, guarire e condividere con gli altri. Questa pratica quotidiana di osservare si traduce in una profonda crescita che condivido con coloro che mi seguono. Non sono separata dal lavoro che faccio. Sono davvero una persona che mette in pratica ciò che dice.

SQSP: Quanto è stata importante la presenza online nella crescita e nella gestione della tua attività?

RR: Avere una presenza online è legata al 100% all'inizio della mia attività e alla sua successiva crescita. È molto difficile vivere come freelancer/lavoratrice autonoma 21° secolo senza un sito web o presenza nei social media. Il passaparola non passerà mai di moda, ma avere un sito web e social media aggiornati è fondamentale. Ho imparato presto a gestire una community online in modo da crescere e questo vale anche ora. Anche online mi comporto come nella vita reale e alle persone questo piace. Amo interagire con i miei follower e mantenere un senso di comunità

SQSP: Come titolare di una piccola impresa, come hai reagito a questo periodo di grande cambiamento?

RR: Ho risposto come ho sempre fatto.  La mia costante volontà di indagare su tutti gli aspetti di me stessa — amore, paura, vergogna, rabbia, rabbia, dolore — mi ha preparato per momenti come questo.  Alcune persone provano molto dolore in questo momento e sono alla ricerca di modalità sane per farcela ed è per questo che sono qui. Ho fatto molto lavoro per guarire la mia parte oscura (anche se anch'io non sono completamente guarita o in possesso di tutte le risposte) e sono quindi pronta a presentarmi a coloro che cercano aiuto e conforto. Non sono qui per dire alle persone come dovrebbero guarire, sono semplicemente una luce che brilla su un sentiero da percorrere di propria spontanea volontà. Non posso dire loro di cosa hanno bisogno, ma posso aiutarli a scoprirlo.

SQSP: Squarespace sta esplorando il concetto di "resilienza come rivoluzione" in relazione al pride. Come il fattore resilienza influisce nella tua definizione di pride e nella tua esperienza come parte della comunità LGBTQIA+?


RR: L'orgoglio è tutta una questione di resilienza. Essere una persona LGBTQIA+ o di una qualunque comunità emarginata, ti mette già nella posizione di essere etichettato come "altro" ogni giorno. Il 100% del punto in cui si trova oggi la comunità è dovuto a una lunga storia di persone che hanno combattuto e spesso sono morte per i nostri diritti. C'è sempre da fare, ma so che la mia possibilità di stare al lavoro, in famiglia e con gli amici è dovuta alle persone che sono venute prima di me. Il mio più grande desiderio è che coloro che fanno parte della comunità trans (in particolare le persone BIPOC trans) siano in grado di vivere una vita sana e ricca in cui vengono festeggiati, amati, sostenuti e curati.

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