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I fratelli Jamie e Daniel Pobjoy, costruttori affermati, hanno scelto consapevolmente di trasformare il proprio lavoro, concentrandosi su un approccio più sostenibile all'edilizia residenziale Da questo cambiamento è nata MillBuilt, la loro azienda di edilizia residenziale modulare con sede a Victoria, in Australia.
Mettendo a frutto gli oltre quindici anni di esperienza nel settore e le loro ricerche approfondite su materiali e processi di fabbricazione sostenibili, i fratelli stanno espandendo la propria attività anche grazie al recente lancio del loro sito web Squarespace. Daniel ha recentemente riflettuto sulle modalità specifiche che permettono alle loro strutture modulari di generare un impatto ambientale ridotto e su come la presenza online di MillBuilt aiuti i potenziali clienti a scoprire la loro attività.
Squarespace: Cosa ti ha ispirato ad avviare la tua attività commerciale?
Daniel Pobjoy: Dopo aver lavorato nel settore edile per 15 anni, abbiamo rilevato numerose problematiche inerenti alla costruzione di case in Australia. Volevamo trovare un modo più efficace per costruire edifici più sostenibili, caratterizzati da un minore impatto ambientale sia a breve che a lungo termine. Abbiamo ampiamente studiato l'uso di costruzioni modulari assemblate direttamente in fabbrica, scoprendo che questo metodo offriva molti vantaggi.
In fabbrica, l'edificio è al riparo dagli eventi naturali, quindi non soggetto ai ritardi causati da condizioni atmosferiche avverse o da materiali danneggiati. Riusciamo facilmente a limitare gli sprechi grazie all'avviamento di un vasto programma di riciclo. I materiali in eccesso vengono semplicemente riutilizzati per il progetto successivo. Siamo inoltre in grado di fare acquisti in blocco, riducendo così l'energia incorporata di quei materiali. Abbiamo intenzione di eseguire un'analisi del ciclo di vita sui nostri edifici, che ci consentirà di quantificare l'impatto ambientale dell'abitazione e ci permetterà di perfezionare ulteriormente le nostre costruzioni per limitarne l'impronta ambientale.
Uno degli impatti maggiori sull'ambiente è legato alla dimensione dei nostri edifici. La dimensione media delle case indipendenti australiane è tra le più grandi al mondo. Questo, senza dubbio, si traduce in una scarsa funzionalità, praticità e sostenibilità degli edifici. Desideriamo far capire ai consumatori che le case più piccole in realtà possono essere più vivibili, in particolare in termini di riscaldamento e condizionamento, riduzione del disordine, migliore pulizia e comodità. Il nostro obiettivo è ridurre gli spazi morti grazie a una progettazione intelligente. Gli spazi morti sono le zone della casa che non vengono realmente sfruttate, ma che devono comunque essere pulite, riscaldate e rinfrescate. Eliminando queste zone, la casa risulta molto più pratica e funzionale. Al momento, si sta affermando la moda di vivere in case minuscole. Noi non ci occupiamo di questo segmento di mercato, ma abbiamo cercato di ritagliarci uno spazio intermedio fra questi due estremi.
SQSP: Qual è stato il primo passo che hai intrapreso per realizzalo?
DP: Svolgere ricerche. Dovevamo imparare tutto il possibile riguardo alle costruzioni modulari, in particolare in termini di trasporto degli edifici. In definitiva, volevamo trovare un metodo di costruzione che ci permettesse di assemblare quasi completamente l'abitazione in fabbrica per poi trasportarla in sede e ritrovarla nelle stesse condizioni di partenza.
SQSP: In ogni sforzo imprenditoriale ci sono rischi e sfide inaspettati. Qual è stato il rischio più grande che hai corso?
DP: Dopo 15 anni nel settore, ho l'impressione di aver dovuto ricominciare da capo e imboccare una nuova direzione. Abbiamo intrapreso un percorso completamente differente: invece di costruire seguendo le direttive dei clienti e realizzare case personalizzate, ora in pratica diciamo loro "Ecco il prodotto: se ti piace è tuo, se non ti piace non siamo l'azienda giusta per te". È rischioso perché stiamo restringendo fortemente il nostro mercato. Tuttavia, limitando il nostro raggio d'azione e la nostra flessibilità siamo in grado di offrire una qualità più elevata, tempi di realizzazione più rapidi, un impatto ambientale ridotto e costi inferiori. Siamo giunti a questa scelta riflettendo sul fatto che, quando si conoscono alla perfezione le funzioni di progettazione di una casa, che bisogno c'è di una costante sperimentazione e personalizzazione? Abbiamo dovuto tenere duro e restare fedeli alla nostra filosofia, perché siamo davvero convinti che questo modo di costruire sia migliore.
SQSP: Cosa ti ha sorpreso di più?
DP: Il potere di un sito web e della presenza online. Come costruttore affermato, non avevo mai dovuto ricorrere alla pubblicità perché mi bastava il passaparola. Con questa nuova attività, ci siamo trovati a dover raggiungere un mercato completamente nuovo e, quindi, abbiamo scelto di investire nel sito web. Siamo stati inondati di richieste, che hanno superato di gran lunga le nostre aspettative.
SQSP: Dopo un giorno, una settimana o mese impegnativo, cosa ti mantiene motivata?
DP: La famiglia e mio figlio in particolare, perché mi insegna tanto. E poi la convinzione di stare facendo qualcosa di meglio… ossia cercare di costruire edifici molto più sostenibili.
SQSP: Quanto ha contribuito al successo della tua attività la tua presenza online?
DP: La presenza online ci ha permesso di presentare il nostro portfolio di prodotti in modo dinamico e sintetico. Il modulo di contatto consente ai potenziali clienti di contattare l'azienda (molto spesso siamo impegnati fuori sede, in cantiere) per poi discutere sui progetti prendendo come riferimento il sito web.
SQSP: Come ritieni che si evolverà la tua presenza online in futuro?
DP: Credo che svilupperemo il nostro sito web Squarespace di pari passo con l'evoluzione della nostra attività.
Presenteremo le nostre soluzioni residenziali in modo più dettagliato e inizieremo anche a tenere regolarmente un blog. Crediamo che Instagram sia un modo semplice per indirizzare il traffico verso il sito web.