Laurel Richardson è un artista interdisciplinare di Chicago il cui lavoro mira a creare connessioni attraverso i temi dell'ascendenza, del lignaggio familiare, della memoria culturale e dell'identità.
Laurel ha una lunga storia come ballerina moderna contemporanea e pittrice 2D. Quando ha deciso di frequentare un master, due anni fa, ha voluto approfondire queste attività. Di seguito ci racconta come sperimenta con le installazioni 3D che incorporano il movimento e la danza usando tessuti drappeggiati.
“Ho sempre provato un forte interesse per la mia eredità culturale e la mia ascendenza”, dice Laurel, che ha deciso di seguire la storia della sua famiglia risalendo fino al 1800. Le storie di queste donne, tra cui sua madre e sua nonna, si sono fatte strada nel suo lavoro. Nel 2019, ci racconta, è andata in Ghana per il 400° anniversario della tratta degli schiavi sulla rotta transatlantica e ha incontrato le regine madri di una piccola comunità. Da lì è riuscita a ricollegare le esperienze di queste donne a quelle della sua famiglia. Inoltre, ha capito che “abbiamo bisogno di ascoltare storie sulle regine africane”, non solo perché nella storia manca una giusta rappresentazione di donne nere al potere, ma anche perché sono vicende che possono ispirare nuovi percorsi in altre persone.
Dopo questa esperienza, ha iniziato a tracciare la diaspora africana come modo per approfondire questi legami e trovare figure e persone che le assomiglino come ispirazione. In questo modo è riuscita a creare un altro portale “da uno spazio all'altro, dove passare da idee diverse a nuovi inizi”, che è l'obiettivo ultimo della sua arte.
Ciò che Laurel più si augura traspaia dal suo lavoro è che “non siamo estranei gli uni agli altri, perché siamo legati da tante esperienze”.