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Come lo chef Jon Kung ha creato la sua carriera sui social media con il racconto, la comunità e un po' di incoscienza

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Jon Kung inizialmente non pensava di crearsi una carriera sui social media... e neppure nel campo della ristorazione. Lo chef e creatore di contenuti in effetti aveva studiato teatro e scrittura creativa all'università, prima di passare alla facoltà di legge. 

"In definitiva, dovevo ancora capire quale fosse realmente la mia strada", afferma. "Mi trovavo a un bivio tra la carriera legale e quella culinaria e, mentre da un lato prevaleva l'istinto di seguire la strada "sicura", l'attrazione per il mondo della ristorazione e la gioia che mi procurava quel lavoro erano troppo forti per essere ignorate".

Dopo che le restrizioni dovute alla pandemia lo hanno costretto a trasferire sui social media il suo talento culinario, Jon ha conquistato milioni di follower grazie ai suoi contenuti didattici in campo gastronomico e alla sua grande personalità. Continua a leggere per scoprire come le esperienze e la comunità di Jon hanno plasmato la sua carriera e quale è stata la sua evoluzione come creatore da quando ha conquistato un seguito internazionale.

Portare la cucina su un palcoscenico globale

Prima di diventare un creatore sui social media, Jon era noto a Detroit per organizzare nel suo monolocale cene e brunch per un numero ristretto di persone invitate tramite passaparola. "Squarespace è stato fondamentale per la sopravvivenza della mia piccola attività. Ho ricevuto prenotazioni per eventi, corsi di cucina, venduto prodotti e addirittura trasformato il negozio online in un menu su prenotazione per i brunch del sabato".

Attualmente, il suo kit di strumenti si espande in parallelo con la sua attività. "Stiamo lavorando a una riorganizzazione totale del sito per adattarne la presenza alla fase futura della mia carriera", aggiunge Jon. "Il mio Bio Site è il biglietto da visita, il crocevia che conduce a tutti i miei contenuti e profili social ed è anche il modo in cui i miei follower possono scoprire tutte le mie differenti sfaccettature". 

Inoltre, Jon ha messo a frutto il suo percorso formativo per creare e sviluppare la sua carriera come creatore di contenuti. "Incredibilmente, la mia specializzazione universitaria si è rivelata imprescindibile per diventare un creatore di contenuti prima ancora che questa diventasse una carriera", afferma. 

"L'arte della comunicazione e del racconto è DAVVERO il nucleo della creazione di contenuti. Il teatro mi ha insegnato a comunicare, a trasmettere emozioni con la voce, a capire il ruolo di luci, set e scenografia, a sfruttare l'energia di un istante e a condividerla in modo sincero con il pubblico", aggiunge Jon. "La scrittura creativa mi ha insegnato a esprimermi come scrittore, a comunicare in modo sincero, senza apparire artificiale o stereotipato. Nessun altro corso di laurea ti potrà insegnare queste cose".

Per quanto riguarda la facoltà di legge, Jon afferma: "Ho cercato consulenza legale non appena me lo sono potuto permettere. I miei tre anni di formazione giuridica sono serviti proprio a spingermi ad affidarmi a un avvocato molto più rapidamente di quanto altrimenti avrei fatto".

“L'arte della comunicazione e del racconto è DAVVERO il nucleo della creazione di contenuti.”
— Jon Kung

Una carriera fondata sull'attenzione per la comunità

La carriera di Jon nel campo della ristorazione e della creazione di contenuti è profondamente legata all'apprezzamento per le comunità di cui è parte. Molte di queste radici comunitarie sono localizzate a Detroit, dove Jon ha vissuto e lavorato per parecchi anni, e nella comunità di terza cultura. 

"Sono veramente fortunato a essere parte di queste due comunità", afferma Jon. "Entrambe mi hanno fornito elementi preziosi per la mia crescita e il mio sviluppo creativo. Detroit è stata la mia casa molto più di qualsiasi altro luogo dove ho vissuto e lì mi sono sempre sentito incoraggiato. Cercavo faticosamente di insegnare a me stesso come cucinare per i quartieri in cui abitavo e la città è stata sufficientemente paziente da permettermi di trovare la mia strada come cuoco. A essere onesto, non sono sicuro che altrove sarei riuscito a sopravvivere".

La cosiddetta "terza cultura" include tutti coloro che sono cresciuti in una cultura differente rispetto a quella dei genitori. Queste persone rappresentano una cultura "terza", influenzata da quella dei genitori e da quella in cui sono cresciuti, ma distinta da entrambe. Si tratta di una componente intrinseca della personalità di Jon e ravvisabile nel cibo che condivide online. 

"Non ero davvero consapevole di quanto fosse diffuso e importante quello che realizzavo raccontando la mia storia attraverso i piatti che preparavo, ma il riscontro è stato così forte da farmelo capire. Quando ho iniziato a fare lo stesso sui social media, pochissime persone promuovevano questo tipo di utilizzo della cucina casalinga. Volevo condividere l'orgoglio che provavo come creativo della terza cultura non solo con altri cuochi: desideravo che tutte le persone come me si sentissero altrettanto orgogliose".

Per quanto riguarda Detroit, "Non smetterò mai di lodare questa città e l'esperienza che ho condiviso qui con le persone è veramente unica", sostiene Jon. "Abbiamo lottato, abbiamo prosperato, abbiamo realizzato cose insieme e continuiamo a farlo. Quanto più viaggio e quanti più luoghi visito, tanto più questa città diventa speciale per me. È davvero fantastico poter dire di essere di Detroit".

“Volevo condividere l'orgoglio che provavo come creativo della terza cultura non solo con altri cuochi: desideravo che tutte le persone come me si sentissero altrettanto orgogliose.”
— Jon Kung

Scegliere le giuste opportunità di crescita

Sebbene Jon lavori nel settore della ristorazione da oltre un decennio, la sua carriera sui social media è più recente e gli ha permesso di poter decidere le sue mosse successive. "Praticamente, accetto qualsiasi cosa capace di alimentare in qualche modo la mia crescita creativa. A volte si tratta di una splendida collaborazione che mi condurrà a sperimentazioni gastronomiche o alla creazione di video con modalità artistiche; altre volte si tratta della collaborazione con un brand che mi consentirà di acquistare un'apparecchiatura che avevo adocchiato. Idealista o pragmatico, mi piace l'idea di sentirmi sufficientemente a mio agio con me stesso da poter sempre scegliere l'approccio più adatto in base alle necessità".

Quando intraprende una collaborazione con un brand, Jon sa scegliere dei partner che gli permettono di mostrarsi in modo autentico. "Il mondo ha sempre politicizzato la mia esistenza, sia in quanto persona di colore, sia in quanto omosessuale. Se tutto ciò che serve per indignare alcune persone è semplicemente essere visibile, allora tanto vale che mi faccia anche sentire. La mia generazione (i Millennials) e quelle successive hanno capito che non è nostro dovere far sentire gli altri a proprio agio a nostre spese. I brand più attenti sono consapevoli del fatto che questo cambiamento sta avvenendo e che evolverà di conseguenza con il mutamento del loro target demografico".

In prospettiva, "Per me, questo sembra essere l'anno della concretezza", dichiara Jon. "Mentre in precedenza la maggior parte di ciò che realizzavo era reperibile solo online, quest'anno produrrò varie miscele di spezie e pubblicherò anche un libro, su cui ho lavorato per tutto lo scorso anno e che uscirà in autunno".

Anche una simile fiducia in se stesso è una novità per Jon. Nonostante online sia noto per la sua schiettezza e non esiti mai a esprimere le sue opinioni, Jon non nasconde affatto l'origine della sua autenticità. "Non bisogna confondere la fiducia con l'incoscienza", afferma. "Sto iniziando solo ora ad avere fiducia in me stesso. Prima, ero incosciente".


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