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The Sentencing Project si batte contro la revoca del diritto di voto a seguito di reati penali

Nel giugno di quest'anno, Squarespace si è impegnata a donare 500.000 $ nel corso dei prossimi tre anni alle organizzazioni impegnate nella riforma della giustizia sociale e attive contro la disuguaglianza razziale negli Stati Uniti. Nel quadro di questo impegno, la nostra prima donazione di 100.000 $ è stata destinata a The Sentencing Project, un'organizzazione che si batte per un sistema penale giusto ed efficace per tutti gli americani, rivelando e sfidando le sistematiche disparità razziali.

Grazie a questa donazione, The Sentencing Project investirà ulteriormente nella propria campagna finalizzata a porre fine all'esclusione dal voto di milioni di persone condannate penalmente, una discriminazione che colpisce in modo sproporzionato le comunità di colore. Indipendentemente dall'appartenenza a uno schieramento politico, la possibilità di partecipare al dibattito civico e influenzare la politica e la pratica di governo tramite il voto è un diritto fondamentale che può avere un impatto significativo nel percorso verso la giustizia razziale.

Abbiamo parlato con la Direttrice generale Amy Fettig dell'impegno di The Sentencing Project per porre fine alla privazione del diritto di voto per chi ha subito condanne penali. 

SQUARESPACE: Hai assunto il ruolo di Direttrice generale di The Sentencing Project nel luglio di quest'anno, in un periodo in cui l'attenzione si è concentrata più che mai sulla giustizia razziale, la riforma della giustizia penale e il diritto di voto. Nel tuo ruolo, come riesci a fare sì che la tua organizzazione e la comunità restino coinvolte nelle sfide e nelle eccezionali opportunità che il 2020 ha offerto?

Amy Fettig: Senza dubbio, il 2020 è stato uno degli anni più difficili che gli Stati Uniti hanno vissuto da generazioni, ma, allo stesso tempo, gli eventi di quest'anno stanno sensibilizzando l'opinione pubblica sulle profonde ingiustizie razziali della nostra società e, in particolare, del nostro sistema penale. Io e lo staff di The Sentencing Project siamo ispirati dal lavoro e dal messaggio di tanti cittadini di tutto il paese, in particolare di quelle persone e comunità colpite direttamente che invocano risposte più umane ed efficaci in tema di pubblica sicurezza. Questi inviti all'azione si concentrano sugli investimenti nelle comunità, piuttosto che sul loro smembramento o svuotamento causato dalla prigionia di un numero crescente di individui per periodi sempre più lunghi.  

Una delle strategie fondamentali che The Sentencing Project utilizza per sostenere la giustizia razziale è denunciare il modo in cui il sistema penale compromette sia il diritto di voto che la democrazia nel paese. Abbiamo recentemente pubblicato Locked Out 2020. Stime sulle persone con il diritto di voto negato a causa di una condanna penale, l'unico rapporto nazionale che monitora il numero di persone impossibilitate al voto alle elezioni del 2020 a causa di una condanna penale. Oltre 5 milioni di americani sono attualmente esclusi dalla nostra democrazia! E, in molti stati, ci sono persone a cui viene negato il diritto di voto sia in prigione che in caso di ritorno nella comunità a causa del loro stato di libertà vigilata o condizionale.  Questo si traduce in anni, o addirittura decenni, in cui alle persone viene negato il diritto di voto, escludendole dalla piena partecipazione alla nostra società. 

Abbiamo parlato sia con persone di tutto il paese a cui è stato negato il diritto di voto a causa del loro coinvolgimento in un procedimento penale, sia con persone che votano per la prima volta dopo aver acquisito nuovamente i propri diritti. Il loro messaggio sull'importanza del voto dovrebbe essere ascoltato da tutti e ricordato quando inseriamo la nostra scheda nell'urna ed esercitiamo i nostri diritti.  

Il rapporto di quest'anno ha rilevato in modo sbalorditivo che a 1 nero americano su 16 viene negata l'opportunità di votare a causa delle leggi statali che prevedono la revoca del diritto di voto conseguente a un reato penale. Il rapporto di quest'anno include inoltre, per la prima volta, i dati sull'impatto della revoca del diritto di voto all'interno della comunità latina statunitense. Oltre 560.000 latinoamericani si vedono negato il diritto di voto a causa di queste leggi. E a circa 1,2 milioni di donne viene negato il diritto di voto a causa di una condanna penale. 

È vero inoltre che, anche se i detenuti hanno il diritto di votare, in molte giurisdizioni non è previsto alcun provvedimento per garantire le operazioni di voto.  Questo significa che quasi 700.000 persone si vedono sistematicamente private dei loro diritti in qualsiasi tipo di elezione. Quest'anno abbiamo lavorato con sostenitori delle comunità, che, in tutto il paese, stanno cercando di garantire il diritto di voto nelle prigioni locali tramite la creazione di un seggio elettorale o facendo sì che gli elettori detenuti possano registrarsi e ottenere schede elettorali per il voto postale esattamente come qualunque cittadino idoneo. A Washington DC, abbiamo collaborato con le organizzazioni locali per informare i carcerati su come registrarsi e votare dopo che il Consiglio comunale ha approvato una nuova legge che ripristina il diritto di voto per tutti i detenuti. Washington DC si è ora unito a Maine, Vermont e Portorico nel ripristino totale del diritto di voto per tutti, indipendentemente dalla fedina penale.

SQSP: Per quale motivo le leggi relative al diritto di voto dei cittadini condannati per crimini penali colpiscono in modo tanto sproporzionato le comunità di colore?

AF: Durante il periodo delle leggi Jim Crow, la revoca del diritto di voto era sistematicamente mirata a compromettere la voce politica delle persone di colore, garantendo in modo efficace l'emarginazione economica e politica della comunità nera. Mentre molte leggi Jim Crow sono state abrogate sull'onda del movimento per i diritti civili, la revoca del diritto di voto conseguente a reati penali è rimasta attiva e il suo impatto è cresciuto in modo esponenziale con l'aumento della carcerazione di massa a livello federale, statale e locale. 

Quando parlo di "carcerazione di massa" mi riferisco all'esplosione della popolazione carceraria negli Stati Uniti avvenuta nel corso degli ultimi 40 anni: una crescita sbalorditiva del 500%, che non ha precedenti nella nostra storia. Gli americani di colore sono stati profondamente danneggiati da una simile evoluzione, tanto che si stima che un cittadino nero nato nel 2001 abbia ben 1 possibilità su 3 di essere recluso in carcere nel corso della propria vita.  Per gli uomini bianchi, lo stesso rapporto scende a 1 su 17.  Dato che le persone di colore sono prese di mira in modo sproporzionato dalla polizia, dai pubblici ministeri, dai tribunali, dagli istituti di correzione e dai supervisori della comunità, la carcerazione di massa le colpisce in modo drammatico.  Di conseguenza, il fatto che il diritto di voto sia negato alle persone con condanne penali influisce in modo altrettanto sproporzionato sul diritto di voto dei neri e delle comunità di colore.  

SQSP: Quali sono gli obiettivi principali della missione di The Sentencing Project contro la revoca del diritto di voto?

AF: Nel 2020, ci siamo rivolti nuovamente ai principi fondamentali su cui è stato fondato questo paese: una persona, un voto.  Sappiamo inoltre che la maggioranza degli americani è favorevole al ripristino del diritto di voto per le persone che hanno già scontato la propria pena o che vivono all'interno della comunità in regime di libertà vigilata o condizionale. Queste voci e l'impegno a favore della democrazia dovrebbero essere ascoltate e rispecchiarsi nelle nostre leggi e nelle politiche sia a livello locale che nazionale.  Per noi di TSP, questo significa lavorare ancor più duramente per garantire il diritto di voto a tutti i cittadini al fine di promuovere una democrazia forte e rigogliosa in questa nazione.

Riteniamo che il diritto di voto sia il fondamento di ogni democrazia. Le leggi che escludono le persone dal voto hanno destabilizzato comunità e famiglie americane per decenni, negando loro di potersi esprimere sul proprio futuro. In TSP, collaboriamo con persone a livello locale e statale per abbattere gli ostacoli al voto ancora presenti nelle nostre leggi e politiche.  Inoltre, contribuiamo all'organizzazione degli attivisti interni alle comunità che collaborano con le prigioni locali per garantire che ai detenuti di tali istituti non venga negato il diritto fondamentale al voto, né venga loro impedito di registrarsi per votare.  Quest'anno, una nostra collaboratrice e attivista del South Dakota ha contattato la prigione locale e si è impegnata per garantire che quasi 600 persone venissero informate sul loro diritto al voto e sulle modalità di registrazione al voto durante il periodo di detenzione. È stimolante vedere singoli cittadini attivarsi per portare la democrazia nelle loro comunità, voto dopo voto e una voce dopo l'altra. 

SQSP: In che modo le persone possono partecipare all'attività di The Sentencing Project?

AF: Incoraggiamo tutti gli americani a informarsi sul diritto di voto. Il nostro sito Web www.sentencingproject.org offre tantissime informazioni su come la giustizia penale venga sfruttata per pregiudicare il diritto di voto e su come molte persone, in tutti gli stati, stiano cercando di abbattere queste barriere che limitano la nostra democrazia. Pubblichiamo inoltre aggiornamenti periodici sul diritto di voto: basta iscriversi per riceverli. 

Inoltre, è possibile passare all'azione firmando la nostra petizione Free the Vote. Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni su quello che accade nella propria comunità può contattarci all'indirizzo staff@sentencingproject.org.

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