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Dopo aver deciso di appendere la tavola al chiodo e di ritirarsi dal surf praticato a livello professionistico, Sophie Hellyer ha scoperto una nuova passione, ovvero il nuoto in acque fredde. Sfruttando il legame con l'oceano e il desiderio di aiutare altre donne, Sophie ha fondato Rise Fierce, una comunità di donne che si riunisce per rafforzare la fiducia in sé stesse nuotando in acque fredde, entrando in contatto con la natura e stringendo legami reciproci.
Sophie ha raccontato più nel dettaglio a Squarespace come le donne acquisiscono maggiore fiducia in sé stesse nei ritiri organizzati da Rise Fierce, e di come l'isolamento provocato dalla pandemia abbia aumentato il desiderio di fare comunità all'aria aperta.
SQSP: In che modo la tua carriera si è evoluta da quando hai cominciato a fare surf?
Sophie: Ho cominciato a fare surf quando avevo quattordici anni, e già a quindici ero campionessa junior dell'Inghilterra e della Gran Bretagna. Ho passato circa dieci anni a gareggiare nel surf, a posare per i miei sponsor, a viaggiare per il mondo e a passare moltissimo tempo nell'oceano.
Quando avevo più o meno venticinque anni, a causa dell'impatto che le gare e l'attività di modella stavano avendo sulla mia salute mentale, mi sono ritirata e ho deciso di trasferirmi sulla costa occidentale dell'Irlanda, per vivere e lavorare in una piccola azienda agricola che produceva verdure biologiche. Passavo ancora molto tempo a fare surf e a giocare nell'oceano, ma i miei valori cambiavano man mano che diventavo più attaccata alla terra. Ho smesso di viaggiare assiduamente come prima, evitando di prendere l'aereo e provando a viaggiare esclusivamente in treno e in traghetto; la mia dieta è diventata vegetariana e quanto più biologica possibile; infine, ho cominciato a praticare il nuoto in acque fredde.
A un certo punto, è nata Rise Fierce. Mi sono buttata e ho cominciato a offrire i ritiri Rise Fierce, che comprendono sessioni di surf, nuoto in acque fredde, yoga e una dieta a base di cibi biologici vegetariani provenienti da colture selezionate. Ho inserito attività ecologiche come piantare alberi e pulizia delle spiagge, e ho ospitato circoli femminili per permettere alle persone di incontrarsi e instaurare legami.
Dopo anni passati a gareggiare contro altre donne e a girare freneticamente per il mondo, è stato veramente appagante scalare di marcia e offrire alle donne uno spazio rigeneratore in cui possano sostenersi a vicenda. In definitiva, il mio lavoro attuale mi vede sempre passare tantissimo tempo immersa nell'acqua circondata da donne, ma stavolta in modo molto più sano e salutare!
SQSP: Che ruolo ha giocato la tua presenza online in questa evoluzione?
Sophie: Prima usavo il mio sito su Squarespace come una sorta di "catalogo" o una pagina di destinazione in cui i visitatori potevano scoprire qualcosa in più su di me e la mia attività surfistica, ma è stato semplicissimo far evolvere il sito di pari passo col mio brand. Ora è diventato uno spazio in cui promuovo e vendo ritiri, oltre a condividere articoli che ho scritto e che ritengo siano d'interesse per il target di clientela.
SQSP: Negli ultimi anni, quali sono state le sfide più importanti che hai dovuto affrontare per creare il brand Rise Fierce e nel guidare la comunità di nuoto in acque fredde? Come sei riuscita a vincerle, o cosa hai appreso da queste sfide?
Sophie: La pandemia, ovviamente, ha costituito una sfida formidabile per Rise Fierce, dal momento che tutti gli incontri vis-à-vis sono stati annullati. Le restrizioni prevedevano che si potesse nuotare soltanto assieme ad un'altra persona, se naturalmente si era così fortunati dal vivere a poca distanza da un bacino acquatico all'aperto. Ciò che ho imparato è che le persone hanno più bisogno che mai di questo tipo di ritiri. Dopo oltre un anno di isolamento, raccogliersi assieme e rallentare veramente per un giorno o un fine settimana, provare un reale senso di comunanza con altre donne e immergersi nell'oceano sembra essere esattamente ciò che molte persone vogliono.
SQSP: Qual è stata una delle esperienze che ti hanno ispirato di più durante l'organizzazione dei ritiri Rise Fierce, e cosa hai appreso da questa esperienza?
Sophie: La cosa che mi ha ispirato e meravigliato di più è quando qualcuno viene al ritiro e salta fuori che è terrorizzata dall'oceano e dall'acqua fredda. Il primo giorno, capita che rimanga in riva a osservare. Il secondo giorno, magari, immergono i piedi in acqua. Il giorno successivo mi ritrovo letteralmente a tenerle la mano e ad accompagnarla passo dopo passo in acqua. Alla fine del ritiro me la ritrovo a tuffarsi da un molo, ridendo a crepapelle dalla gioia. Adoro vedere la fiducia di queste persone crescere nell'acqua, e come poi riportano questa forza che hanno acquisito nelle loro vite di tutti i giorni.
SQSP: Come vedi la tua carriera evolversi nel corso del prossimo anno?
Sophie: Ho intenzione di continuare a offrire dei ritiri e a gestirli in prima persona, ma penso anche che queste esperienze potrebbero andare incontro a un'evoluzione. Mi piacerebbe avere dei collaboratori che li gestissero al posto mio, in modo da poter avere diversi ritiri in posti diversi contemporaneamente. Vorrei che più persone potessero ritagliarsi una giornata dai propri impegni, venire qui e riprendere le forze, e da sola posso seguirne un numero limitato!
SQSP: Quale consiglio hai per le persone che hanno un sogno, ma che non sanno come tramutarlo in realtà?
Sophie: Il mio consiglio è: sfruttate la vostra comunità. Non abbiate mai timore di chiedere aiuto o consigli, e ricordatevi che siete circondati da amici pronti a offrirvi il loro sostegno. Quando ho cominciato a programmare i ritiri, ho parlato con degli amici perché mi aiutassero a organizzare le lezioni di yoga, con altri amici che lavoravano come chef per calcolare il costo del vitto, e con amici nello stesso settore per capire meglio i requisiti assicurativi e la cornice normativa. Non sarei mai riuscita a mettere in piedi la mia impresa senza il sostegno della mia comunità.